Andrea Bizzotto ha scritto un libro intenso, per lasciare qualcosa di tangibile alla figlia prima di lasciarla per sempre, con una lucida consapevolezza.
Andrea Bizzotto
Quello stesso libro deve aver toccato in qualcuno delle corde importanti, che hanno vibrato a lungo e in modo profondo. E lo hanno fatto in modo così significativo da imprimere una spinta importante. Al riguardo, in autunno quel libro diventerà una serie TV. E’ la storia di Andrea Bizzotto, ingegnere industriale di Vicenza, che ha lasciato nel 2019 a soli 33 anni.
E’ sua l’opera “storia di un maldestro in bicicletta”; dedicato appunto alla piccola Giulia Grace, che ha dovuto lasciare a soli due anni. L’opera si suddivide in diciannove lettere, una per ogni anno, dal passato al futuro. Quindi parliamo di un “prendere per mano”, fino alla maggiore età, anche se quando ci sono eventi simili, in qualche modo si cresce molto più in fretta.
Storia di un maldestro in bicicletta
La docu-serie sarà di circa mezz’ora e sarà presentata a Bassano del Grappa in autunno. L’opera come si può comprendere, è un messaggio d’amore. Evoca la lettera o se vogliamo il messaggio in bottiglia, che incredibilmente ci ritrova, perché l’amore fa percorsi imprevedibili. L’autore, a cui è stato anche intitolato un premio letterario; ha dovuto lasciare la figlia, per via di un tumore che lo ha velocemente consumato ahimè troppo presto e troppo giovane.
Eppure Andrea Bizzotto h lasciato un regalo che durerà nel tempo. E’ un po’ un’autobiografa: “Così saprà chi sono davvero “Storia di un maldestro in bicicletta”. Ci vuole coraggio per scrivere un libro da parte di un malato terminale per farsi ricordare dalla figlioletta. Perderà ogni momento della sua vita futura ma le sta lasciando un regalo dal valore inestimabile: un’autobiografa: “Così saprà chi sono davvero”.
Messaggio in bottiglia
E’ la storia di un papà, uno come tanti, che un giorno scopre di avere un tumore. A soli 33 anni, Andrea Bizzotto si trova a dover fare i conti con la fine di tutto, con l’addio alla moglie e soprattutto alla sua bambina di un anno e mezzo, la piccola Giulia Grace. E così Andrea, ingegnere di Cittadella ma residente in Germania; decise di scrivere per la figlia un racconto della sua vita. Nasce così “Storia di un maldestro in bicicletta“,Andrea ha avuto un sarcoma sinoviale allo stadio 3.
Gli restava solo qualche mese da vivere. E ha deciso di sfruttarlo per lasciare un ricordo di se alla piccola. “Quello che più mi mancherà è la mia bambina, Giulia Grace. Nessuno merita un tumore incurabile a 33 anni. Io mi meritavo la possibilità di crescere ed educare la mia piccola Giulia, portarla al primo giorno di scuola(…)
Lettere di un padre ad una figlia di Andrea Bizzotto
(…)prepararle il suo cibo preferito con amore, fare un viaggio da solo con lei. Mi meritavo almeno di lasciarle un ricordo reale di me, non un video o un libro”. Dalla storia d’amore con la sua mamma, Maria, alla nascita della bambina, passando per le passioni e i pensieri. Nella storia di questo papà c’è questo e molto altro. Il libro è stato stampato dalla Graphico di Cittadella e i ricavi sono stati destinati a un fondo per la sua bambina. Un dono bellissimo, le parole di commiato di un padre alla figlia, che la accompagneranno per la vita, nonostante l’assenza. Andrea scrive che Giulia è la cosa più importante e preziosa che ha e che ama. Scrive che è fiero di essere il suo papà. Non era uno scrittore ma neanche analfabeta; e questo libro rappresenta una piccola parte di quello che è stato per lei.
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