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Arturo Ferrarin e l’aviazione nel cinema degli anni ruggenti

Arturo Ferrarin - Casa Arturo con gruppo di famiglia

Arturo Ferrarin, entrato nel mito vede ancora altri eventi in suo onore. Questa volta però, si tratta di alcuni incontri presso l’Auditorium Città di Thiene Fonato; promossi dal Comune di Thiene nell’ambito delle iniziative del Centenario e curati dallo studioso Mattia Beraldo.

Arturo Ferrarin

Arturo Ferrarin e l’aviazione nel cinema; questo il titolo; che evoca quegli “anni ruggenti”. Si vuole così proporre un percorso di approfondimento; sulla figura emblematica di Ferrarin. Tuttavia si pone anche l’accento verso quel mondo mitico dell’aviazione dei pionieri. Erano eroi, promossi da documentari in bianco e nero e anche da cinema di quel tempo lontano.

Arturo Ferrarin - Ferrarin in una foto d'epoca

Certamente il volo è sempre stato vissuto; e ambito da tanti come un’emozione bella e temeraria. Forse si tratta del mito più ambito e inseguito che l’uomo ha infine voluto realizzare. Volare significa essere e sentirsi liberi e forti; con ali spiegate tra le nubi. Se Arturo Ferrarin avesse realizzato la sua impresa con le attuali tecnologie, avrebbe sicuramente documentato una trasvolata trapunta di bellissimi paesaggi; culture, identità, e storie. Il cinema rivolto all’aviazione è quindi un segnale tangibile del fascino e della bellezza che il volo sa esprimere.

Aviazione femminile

Ciò che Ferrarin ci ha lasciato, come testimonianza, è un documento unico per il suo alto valore e per il grande significato di credere fermamente nei sogni. Durante il primo incontro su questo personaggio mitico, operatore cinematografico si è aperto come un capitolo di stelle e possibilità di scoperta. La stesso Arturo Ferrarin, infatti, nel suo libro Il mio raid Roma-Tokyo, definisce gli aviatori operatori cinematografici dell’universo.

Arturo Ferrarin - donne aviatrici

Questo parallelo è il punto di partenza per raccontare l’immagine dell’aviatore thienese così come è stata rappresentata sullo schermo cinematografico. Da non perdere, martedì 28 settembre 2021, alle ore 20.30, Cinema italiano e aviazione: tra propaganda e guerra. Sarà un excursus storico sulle principali pellicole prodotte in Italia a soggetto aviatorio; con una particolare attenzione ai film di propaganda realizzati sotto il regime fascista, nel pieno del secondo conflitto mondiale. Si evocano I 3 aquilotti (1942) di Mario Mattòli.

Il mio raid Roma-Tokyo di Arturo Ferrarin

Poi anche Spie tra le eliche (1942) di Ignazio Ferronetti, Un pilota ritorna (1942) di Roberto Rossellini; Gente dell’aria (1943) di Esodo Pratelli, per concludere con Aeroporto (1944) di Piero Costa. Concluderà la rassegna martedì 5 ottobre 2021, sempre alle 20,30, la serata dal titolo Ritratti di aviatrici nel cinema. Non solo aviatori, dunque, sotto la lente di ingrandimento di Beraldo, ma anche aviatrici, simboli di libertà ed emancipazione femminile.

Rosina Ferrario - prima italiana aviatrice

Tutto in un racconto che parte dai primordi del cinema; come il caso del film La memoria dell’altro (1914), di Alberto Degli Abbati; interpretato dalla diva Lyda Borelli. Passiamo poi alla pellicola hollywoodiana Falena d’argento (1937) con Katharine Hepburn e concludendo con il più recente Amelia (2009) di Mira Nair. Mentore dell’evento Mattia Beraldo, laureato in Storia e Critica del Cinema all’Università degli Studi di Padova; con una tesi sulla figura femminile nel cinema italiano degli anni Trenta e Quaranta.

Lyda Borelli

Autore di cortometraggi, documentari e saggi cinematografici, nel 2010 si è aggiudicato il Primo Premio al Video Concorso Pasinetti di Venezia; con il cortometraggio I nonni e nel 2015 e, a Torino, il Premio Internazionale Riprenditi la città 2015 con il micrometraggio Key Light Diva. Gestisce con buon riscontro di pubblico un blog cinematografico su Facebook; YouTube e Twitter: I classici del cinema italiano.

diva del cinema muto - ritratto fotografico di Borelli

Nel 2013, in occasione del cinquantesimo anniversario della strage del Vajont; ha curato il montaggio e la sceneggiatura del film La montagna infranta di Mirco Melanco. Svolge attività divulgativa in ambito cinematografico, curando seminari nell’Alto Vicentino. È stato autore di conferenze monografiche sui film Senso, di Luchino Visconti e sul manifesto del Neorealismo Roma città aperta; di Roberto Rossellini, oltre a una rassegna intitolata Il cinema e la violenza sulle donne. https://bit.ly/3zS44Iy.Per accedere agli incontri sarà necessario esibire il Green Pass. Info: [email protected] ; 0445 804749

Fonte foto – Facebook Casa Arturo

Arturo Ferrarin e l’aviazione nel cinema degli anni ruggenti ultima modifica: 2021-09-27T09:43:08+02:00 da simona aiuti

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Naomi Hiader

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