Marroni di Lugo di Vicenza, un’eccellenza locale che va salvaguardata. Siamo sulla Pedemontana Vicentina e questi frutti sono così preziosi che hanno avuto dedicata la Strada dei Maroni.
Marroni di Lugo di Vicenza
Si tratta di un bell’itinerario che si sviluppa tra Calvene e appunto Lugo di Vicenza. E’ bello passeggiare tra i meravigliosi colori del sottobosco; un paesaggio che a tratti sembra incantato. Siamo laddove si possono percorrere i bei sentieri dell’alta collina vicentina. Proprio qui si può camminare nel cuore della zona dove da tempo immemorabile si coltivano “marroni”. Siamo ancora in epoca #Covid e stare nella folla può creare ansia e paure.
Invece andare un po’ in solitaria tra i castagneti della Valle del Chiampo, nel territorio di Durlo e Nogarole Vicentino, e del Bassanese; può essere molto rilassante, laddove regna la montagna di Valrovina. Come molti sapranno, i castagni troneggiano abbondanti e rigogliosi anche sui Colli Berici; “arredando” in qualche modo i rilievi collinari facilissimi da raggiungere per chi vive in città. Perché non fare una capatina tra Calvene e Lugo quindi; dove si snoda la Strada dei Marroni.
I marroni
Si tratta di n luogo ideale per fare del trekking, anche addentrandosi tra le Colline delle Bregonze; potendo finalmente raccoglierle le castagne. I marroni di Lugo di Vicenza sono un prodotto De.Co. In autunno inoltrato, è affascinante finanche del trekking sull’altopiano di Tonezza, sempre in provincia di Vicenza. Perché allora non fare un bel castagnaccio? Procuratevi 750 ml d’acqua, castagne in farina per 500 gr. Poi 100 gr. di noci, gherigli Pinoli 100 gr. e rosmarino.
Prendete una manciata 1 manciata di aghi freschissimi, 80 gr. di uvetta, sale fino, Olio di oliva. Il castagnaccio nasce come pietanza per i poveri contadini; ottenuta appunto dalla castagna, molto diffusa da sempre in queste campagne. Questo dolce affonda le sue origini in un passato remoto. Basta pensare che già nel ‘500 era molto conosciuto e apprezzato; tanto che un padre agostiniano lo cita in un suo scritto.
Castagnaccio con Marroni di Lugo di Vicenza
In ogni caso, sembra che l’ideatore del castagnaccio sia stato proprio il toscano Pilade da Lucca; citato nel Commentario delle più notabili et mostruose cose d’Italia et altri luoghi scritto da Ortensio Orlando e pubblicato a Venezia nel 1553. Mettete l’uvetta a mollo in acqua tiepida per farla rinvenire. Setacciate la farina in una ciotola rimuovendo i grumi. Aggiungete un po’ di sale, versate gradualmente nella farina l’acqua. Mescolate con una frusta fino ad ottenere una pastella ben amalgamata e morbida.
Non dimenticate che per preparare il castagnaccio alla veneta, dovete preriscaldare il forno a 200 gradi. Fatelo mezzora prima d’infornare il castagnaccio. Strizzate e asciugate l’uvetta e aggiungetela all’impasto. Aggiungete i pinoli, le noci tritate grossolanamente, lasciandone da parte un po’, con i restanti granelli e pinoli. Come si evince, il castagnaccio un dolce particolare ma tutto sommato facile da realizzare.
Colli Berici
Ponete il tutto in una teglia del diametro di 40 cm. Spennellatela prima con l’olio. Versatevi poi l’impasto. Cospargete il castagnaccio con gli ingredienti messi da parte in granella e con gli aghi di rosmarino freschissimi. Poi versateci sopra a filo altri due cucchiai di olio. Infornate quindi il vostro castagnaccio per 30 minuti a 200 gradi fino a che si sarà formata una bella crosticina scura.
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