Monte Berico, un’identità importante nel santuario - itVicenza

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CHIESE EDIFICI STORICI

Monte Berico, un’identità importante nel santuario

Monte Berico - la chiesa vista dal basso

Monte Berico, interconnesso in modo fisico e spirituale a ciò che accadde dal XV secolo in poi; al punto da farlo chiamare anche nei documenti ufficiali Mons Sanctum.

Monte Berico

Al riguardo, nel 1428 qui si costruì la chiesa dedicata a Sancta Maria de gratia; cioè alla Madonna invocata come speciale protettrice della città. Lo era in particolare durante le ricorrenti carestie ed epidemie di peste che durarono fino al 1632 in modo flagellante.

Monte Berico - Interni Chiesa del santuario
fonte foto – Stefano Sansavini – CC BY-SA 4.0

Nel corso dei secoli la chiesa e quindi il Santuario della Madonna di Monte Berico, venne sempre più ampliata e abbellita; in particolare per gli interventi del Andrea Palladio intorno al 1578-79. Ci fu anche il rifacimento del Borella; tra il 1688 e il 1703, quando il grande corpo barocco sormontato dalla cupola si aggiunse alla prima chiesa gotica. Tuttavia, le origini del Santuario di Monte Berico sono legate alle due apparizioni della Madonna a Vincenza Pasini. Ricordiamo una donna che portava cibo al marito, che lavorava sul colle. La prima del 7 marzo del 1426. La seconda del 1 agosto 1428.

Monte Berico il santuario Mons Sanctum

La Madonna prometteva la fine della peste e chiedeva che in quel luogo le fosse dedicata una chiesa. Così nel 1428, in pochi mesi, sorse la prima chiesetta tardogotica e un piccolo cenobio per ospitare una comunità religiosa dedita all’accoglienza dei pellegrini.

Quartiere - il quartiere Berico
fonte foto – Wikipedia – Claudio Gioseffi – CC BY-SA 3.0

Dopo un breve periodo in cui la chiesa era governata dai frati di Santa Brigida, il complesso fu affidato ai Servi di Maria (1435), tuttora custodi del santuario. Da allora il santuario subì una serie di modifiche, dal 1493 al 1498. Si ampliò il convento, poi nel 1475 si ampliò la chiesa ad opera di Lorenzo da Bologna; su disegno di Palladio. Nel 1590-91 si operò un ampliamento del quale però non rimane traccia perché completamente demolito. Nel 1703 si realizzò la chiesa barocca ad opera di Carlo Borella. Tra il 1825 e il 1852 si realizzò il nuovo campanile su progetto di Antonio Piovene.

Sancta Maria de gratia

Quest’intervento provocò la distruzione del coro di Lorenzo da Bologna e il danneggiamento dell’annessa sacrestia. Nel 1860-61 si rifece la facciata della prima chiesa; ad opera di Giovanni Miglioranza. La prima chiesa si sviluppa in cinque campate ricoperte da volte a crociera, sostenute da colonne rivestite in marmorina. L’immagine della Madonna, nella lunetta della porta d’ingresso, è di Pietro Pala. La chiesa del Borella ha pianta a croce inscritta entro un quadrato; ai cui vertici si aprono quattro vani minori coperti a calotta.

Monte Berico - Portici Di Monte Berico a mezzogiorno
fonte foto – Wikipedia – Claudio Gioseffi – CC BY-SA 3.0

Nei tre lati esterni, il quarto è sul fianco della prima chiesa, si ripete la stessa facciata. Non poco importante è la biblioteca Berica, attiva fin dal ‘600. Nel 1867 cessò, a seguito dell’entrata in vigore delle leggi contro gli Enti ecclesiastici. Del Santuario di Monte Berico si conserva l’archivio della comunità dei frati, che comprende sezioni cartacee, fotografiche e iconografiche.

Santuario di Vicenza

L’archivio antico oggi si trova all’Archivio di Stato di Vicenza. Orbene, infine ricordiamo che dalla città, verso il santuario; la gente un tempo percorreva la contrada di Santa Caterina e di Ognissanti. Usciva per la veneziana porta di Monte, passava, sotto l’Arco delle Scalette. Si saliva i 192 gradini delle Scalette suddivisi in rampe; proseguendo per un tratto pianeggiante fino alla cappella del Cristo.

cartolina - insieme del complesso religioso
fonte foto – Wikipedia – Pottercomuneo – CC BY-SA 3.0

Infine si saliva per l’ultimo tratto fiancheggiato, sulla sinistra, da un porticato a colonne di pietra sormontato da archi, alla rustica; demolito nel 1817, anch’esso attribuito al Palladio. Dopo il 1614, lungo questo percorso si costruirono 15 cappellette disseminate lungo il percorso; nelle quali erano dipinti i misteri del rosario. Ormai cadenti per vetustà furono demolite dopo la costruzione dei portici settecenteschi; e le scene del rosario furono dipinte nelle lunette sotto gli archi di sosta sotto i portici

Monte Berico, un’identità importante nel santuario ultima modifica: 2021-05-04T08:30:00+02:00 da simona aiuti

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