Recoaro Terme deve la propria fama a delle acque ferruginose che, scoperte solo nel XVII secolo, fecero della cittadina, un luogo esclusivo.
Recoaro Terme
Soprattutto nel corso del secondo Ottocento, Recoaro diventò una stazione curativa e idrotermale tra le più rinomate d’Italia; frequentata con stole della “Belle epoque”, dai più bei nomi dell’aristocrazia dell’epoca. Recoaro di fatto nasce da piccoli centri abitati nella conca di smeraldo; tra cui il nucleo urbano che avrebbe poi dato vita a Recoaro.
Erano piccoli gruppi di famiglie di boscaioli, minatori e dissodatori di terreni. Furono questi i pionieri dediti alle attività pastorali e all’estrazione di metalli e minerali; particolarmente presenti e commercializzati soprattutto durante il XV secolo. Nel corso del XII e XIII secolo poi, gruppi di coloni bavaro-tirolesi, migrati verso sud, dettero un’identità particolare alla zona. Tuttavia, il passaggio, da un’economia montana ad un’organizzata e redditizia attività turistica, termale e ricettiva, cambiò tutto. Si ebbe una valorizzazione delle fonti minerali e la realizzazione, attorno alla sorgente principale detta Lelia.
Recoaro Terme e Lelio Piovene
La fonte prende il nome dal suo scopritore nel 1689; il conte Lelio Piovene. Si è sviluppato un vero e proprio compendio termale; dotato fra l’altro, a partire dal 1875, di uno stabilimento per le cure idro-balneo-terapiche all’avanguardia in Italia. All’epoca era leader a livello europeo. Intorno al 1920 sorse uno stabilimento d’imbottigliamento dell’acqua minerale e di celebri bibite con marchio “Recoaro“; come Chinotto, Gingerino, Acqua Brillante, ecc..
Mentre nel dopoguerra si registrò un progressivo mutamento nella tipologia dei villeggianti; via via più legati ad un sistema sanitario di cure convenzionate e con una provenienza a netta prevalenza padano-veneta. Grazie al miglioramento dei collegamenti viari e la crescente fama delle acque curative, Recoaro vide rapidamente crescere e svilupparsi, una piccola ville d’eau; con alberghi, locande, caffè e locali d’intrattenimento; che attirarono sempre più una clientela vasta e variegata alla ricerca di salute, relax e mondanità.
Regina Margherita
Nella sua lunga storia, Recoaro ha accolto personaggi illustri, nonché esponenti della cultura, della politica, dell’arte; tra i quali Giuseppe Verdi, Nietzsche, Giacomo Zanella, Radetzscky, Lamarmora, Mayerbeer, Ponchielli, membri della casa imperiale degli Asburgo e la Regina d’Italia Margherita di Savoia.
Tuttavia, oggi Recoaro offre ad ogni genere di turista, un ambiente naturale e un patrimonio idrologico che, presentano una varietà e una quantità di aspetti del tutto singolari. Sono disponibili ed attrezzate per l’uso terapeutico nove sorgenti, cinque delle quali (Lelia, Lorgna, Amara, Nuova e Lora); sono nello stabilimento delle Fonti Centrali, mentre le rimanenti quattro (si trovano in località distaccate. A seconda del contenuto e delle diverse proprietà, esse risultano efficaci nella cura di differenti disturbi; tra i quali alcune malattie metaboliche e delle vie urinarie, sindromi iperuricemiche, cistiti, calcolosi, astenie, nevrosi. Ma anche gastropatie e affezioni del fegato, reni, pancreas e vie biliari.
Stile Liberty
Presso lo stabilimento delle Fonti Centrali sono inoltre disponibili: balneoterapia, fangoterapia, aerosol e inalazioni, trattamenti fisioterapici e assistenza medica. Nondimeno il turista a Recoaro può vedere lo stabilimento termale e il villino Tonello; o Margherita alle Fonti. Entrambe sono opere pregevoli, risalenti al 1875 e al 1865; dell’architetto Antonio Caregaro Negrin. Bello anche il neoclassico Palazzo municipale, costruito nel 1849 da Luigi Dalla Vecchia e contenente nell’atrio un affresco del Leone di San Marco del secolo XV.
Possiamo ammirare la moderna Chiesa arcipretale nella piazza centrale opera di Giuseppe Vaccaro (1950), con all’interno una Via Crucis di Luciano Minguzzi e un pregevole mosaico del Cadorin. Infine, il nuovo Museo storico dedicato alla Vita del soldato nella Grande Guerra, il Parco pubblico Fortuna e le vie del centro con i numerosi manufatti in stile liberty risalenti all’Otto e Novecento.
¡Cuánta historia!