Con i suoi 4.444 gradini la Calà del Sasso è la scalinata più lunga d’Europa, ubicata in pronvicia di Vicenza sotto il comune di Asiago.
La Calà del Sasso
La Calà è l’antica via che si snoda in discesa da Sasso di Asiago fino alla località Fontanella situata sun fondo della Val Frenzèla nei pressi di Valstagna, l’antico porto fluviale dei Sette Comuni sul fiume Brenta.
Con i suoi 4.444 gradini è la scalinata più lunga d’Europa, oltre che una delle più lunghe al mondo.
Fu realizzata alla fine del ‘300 come spiegato nel nostro articolo sulla storia di Sasso di Asiago.
All’epoca il comune di Foza imponeva un pedaggio a quanti trasportavano il legname e le mercanzie fino a Valstagna attraverso la via del Val Vecchia. Con l’aumento dei trasporti e quindi dei pedaggi, il Comune di Gallio aprì una nuova via lungo la Val Frenzèla per sottrarsi al pagamento. Con scopo analogo, il Comune di Asiago decise di aprire una propria via lungo la Val di Sasso La controversia tra i Comuni venne appianata dal Conte vicentino Bonzilio Velo, quale incaricato da Gian Galeazzo Visconti.
La Calà fu realizzata principalmente per il trasporto a valle del legname destinato alla pianura veneta e a Venezia. Dagli inizi del ‘400 fino alla fine del ‘700, l’Altopiano rifornì l’Arsenale della Repubblica Serenissima del materiale necessario per la costruzione delle navi.
Ne risultò una lunghissima carreggiata scavata nella roccia di m 3,60 di larghezza media, con un dislivello di 646 metri su una lunghezza reale di 2.546 metri, composta da 4.444 gradoni di pietra fiancheggiati da un cunettone selciato per il quale venivano fatti scorrere a valle i tronchi.
I gradoni evitavano il pericolo di scivolamento dei boscaioli e il cunettone permetteva di far scivolare i tronchi, ma consentiva anche la svolta nelle strette curve che caratterizzavano la discesa.
La Calà fino ai tempi nostri
Il legname da condurre per la Calà veniva segato e pesato nello “stazio” che si trovava presso un roccione detto “Altare dell’Asino” dove il “partidor” comunale esigeva dai mercanti forestieri il pagamento del pedaggio. Il legname era quindi affidato ai “boari”, che oltre al carico ricevevano la paga. In località Fontanella, il legname era affidato agli uomini di Valstagna che lo conducevano fino al Brenta. I boscaioli altopianesi potevano acquistare a Valstagna alimenti come sale e cereali oltre ad altre mercanzie, e facevan o quindi il percorso di ritorno in salita con un nuovo carico sulle spalle.
Dopo circa un secolo di utilizzazione costante, la Calà divenne impraticabile. Venne riparata nel 1491 su ordinanza della Serenissima per la quale risultava alquanto grave l’interruzione del traffico da Sasso, in quanto l’Arsenale necessitava più che mai di legname altopianese.
Nei secoli seguenti, la continua manutenzione permise di mantenerla costantemente in efficienza.
L’importanza di Sasso e della Calà decadde in seguito alla realizzazione di nuove vie carrabili e con l’avvento di mezzi a motore.
Nonostante tutto, fino a pochi decenni fa, era ancora utilizzata da piccoli artigiani e mercanti locali per il trasporto a dorso di mulo di materiali o artefatti.
Oggi è costante meta di escursionisti o podisti amanti della natura e della tradizione.