Sasso di Asiago, come è nata la conosciuta frazione dell'omonimo comune

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STORIA

Sasso di Asiago, come è nata la conosciuta frazione dell’omonimo comune

Sasso Di Asiago

Oggi parliamo di Sasso di Asiago la frazione dell’omonimo comune che è celebre anche per ospitare nel suo territorio la famosa Calà del Sasso.

Sasso di Asiago, un po’ di storia

La storia di Sasso affonda le sueradici tra il 1200 e il 1300 quando diverse famiglie, sia dell’altopiano che da valle, iniziarono a frequentare i ricchi pascoli e boschi della vasta zona compresa tra Bertigo e Sasso. Fin dalla metà del XIII secolo sono infatti documentate vertenze, che si sono protratte per secoli, tra i Comuni di Asiago, Gallio, Marostica e successivamente Valstagna, per i diritti di proprietà e di usufrutto di ben cinquemila campi.
Senza dubbio la storia di Sasso è strettamente legata alla realizzazione dell’importante via di comunicazione commerciale della “Calà”, costruita dal Comune di Asiago alla fine del ‘300 durante la signoria di Gian Galeazzo Visconti, come collegamento con Valstagna e il fiume Brenta principalmente per il trasporto del legname. Il popolamento di Sasso fu incoraggiato e favorito dalla comunità asiaghese al fine di creare un suo corridoio verso la Calà incentivando il trasferimento di famiglie da Asiago e, contemporaneamente, anche la comunità galliese favorì la nascita delle vicine Stoccareddo e Zeibena incentivando il trasferimento di famiglie originarie del Colonnello del Ronchi. La medesima evoluzione socio-economica di questi tre nuclei abitati ha favorito nel tempo anche numerosi intrecci familiari.

Sasso Di Asiago

Nel 1491 la Calà venne risistemata e dal 1503 si ha notizia documentata delle prime abitazioni a Sasso. Da quel momento in poi altre famiglie vi si trasferirono, a conferma della crescente importanza della via durante i secoli di dedizione della Federazione dei Sette Comuni alla Repubblica di Venezia.
Il taglio dei boschi, il trasporto del legname, la produzione e il trasporto di altre merci, carbone di legna, attrezzi e oggetti di legno, l’agricoltura, l’allevamento e piccoli commerci hanno costituito per secoli le occupazioni principali delle famiglie di Sasso.
Già dall’inizio dell’800, con l’abolizione della Federazione dei Sette Comuni e la realizzazione di nuove strade carrabili, molte famiglie dovettero emigrare in varie zone boschive d’Italia arrivando anche in Slovenia, Croazia e Francia. In seguito molte altre famiglie dovettero lasciare il paese per cercare lavoro, cosicchè i Rossli, gli Stefani e i Baù, i tre cognomi più diffusi a Sasso, si trovano in tutto il mondo fino alla lontana Australia.

La chiesa di Sant’Antonio

Chiesa Sasso

A Sasso è presente la chiesa di Sant’Antonio risalente probabilmente al ‘600. Infatti, nel 1602 è documentata la cappella con un suo curato dedicata a Sant’Antonio da Padova, che nel 1687 ebbe un Cappellano. Fu riedificata nel 1723 e nel 1744 fu completata copn la sacrestia e il campanile. Questa prima chiesa si trovava all’incrocio dell’attuale strada che porta al camposanto, come risulta dalle mappe catastali ottocentesche. Distrutta durante la prima guerra mondiale, fu riedificata e ampliata a poca distanza, nell’attuale posizione più elevata.
Il giorno di Sant’Antonio, 13 giugno, si svolge la tradizionale processione devozionale della Chiesa al Capitello di contrada Mori e ritorno, accompagnata dalla statua del Santo e dagli antichi stendardi

 

Sasso di Asiago, come è nata la conosciuta frazione dell’omonimo comune ultima modifica: 2019-08-02T00:29:33+02:00 da Matteo Venturini

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