Tradizioni pasquali venete tra sacro e profano – itVicenza

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MEMORIA TRADIZIONI

Tradizioni pasquali venete tra sacro e profano

Tradizioni pasquali venete - Uova Su Tagliatelle all'uovo fresche

Tradizioni pasquali venete, tantissime! Nel Veneto, il Cristianesimo è arrivato prestissimo. Già in epoca apostolica, giunse da Alessandria  d’Egitto. La nostra regione fece proprie alcune delle tradizioni orientali, come il pane benedetto a Natale, il pane dolce di Pasqua, nonché le uova pasquali.

Tradizioni pasquali venete

Già nell’antichità si usava sotterrare nei campi un uovo dipinto di rosso; simbolo di fecondità e quindi, secondo la credenza dell’epoca, propizio per il raccolto. Il pane dolce di Pasqua, da noi chiamato “fugassa”, è un pane pasquale arricchito con vari ingredienti: farina, zucchero, burro, lievito e uova.

Tradizioni pasquali venete - Coniglietti e ovetti colorati

L’origine di questo dolce è avvolta nella leggenda, ma sembra che l’idea  di questo “pane dolce” sia venuta ad un antico fornaio trevigiano. Lavorò la pasta di pane con burro, uova, miele e mandorle sino ad ottenere un dolce soffice e leggero. Lo regalava ai suoi clienti in occasione delle feste pasquali. La tradizione vuole anche che la “fugassa”, un tempo, venisse preparata in occasione di fidanzamenti e donata alla famiglia della ragazza con dentro nascosto l’anello di fidanzamento. Ora si trova tutto l’anno nei panifici  e raramente si prepara in casa a causa della lunghezza del procedimento.

Tradizioni pasquali venete e riti religiosi

Anche per la Pasqua, si sovrappongono e s’intrecciano tradizioni ebraiche. La Pasqua ebraica ricorda, infatti, la liberazione del popolo d’Israele dalla schiavitù dell’Egitto. Così come la celebrazione dell’arrivo della primavera, in tutte le sue manifestazioni, quando la natura si riveste di verde e di fiori. Sui comportamenti da tenere il giorno di Pasqua, ricordiamo solo la prescrizione che vietava di mettere piede per tutto l’arco del giorno nell’orto; perché si sarebbe così evitato che durante l’anno questo venisse attaccato o invaso da formiche e insetti nocivi.

Tradizioni pasquali venete - Uova E Nastrino Rosa attorno

Nel Veneto, l’usanza dell’uovo da offrire, come dono dei più modesti animali da cortile, si carica di molti significati. Fin dagli albori della storia umana l’uovo è considerato la rappresentazione della vita e della rigenerazione. “A Pasqua, trista xe la polastra che no la faza el vovo” Ogni gallina fa l’uovo. Proprio l’uovo, rappresenta la raffigurazione del germe stesso della vita.

Via crucis

Le tagliatelle diventano il cibo pasquale.Aleluia, aleluia le paparele se desgarbuia”; le tagliatelle pendono lunghe dalla forchetta. Le uova servono anche per fare la colomba e la focaccia pasquale veneziana, che richiamano l’episodio del diluvio universale, descritto nel Genesi; quando la colomba ritornò da Noè tenendo nel becco un ramoscello d’ulivo come messaggio di pace. Il castigo divino era concluso, le acque del diluvio si ritiravano e iniziava un’epoca nuova per l’umanità. 

Tradizioni pasquali venete - Uovo fresco

La focaccia, con la sua rotondità, richiama l’immagine del sole che torna a dare la vita. La tradizione vuole che venisse anche preparata in occasioni dei fidanzamenti e donata alla famiglia della ragazza con dentro nascosto l’anello a suggellarne l’impegno. I veneti molto religiosi, ha sempre partecipato alle celebrazioni del giovedì santo; in ricordo dell’ultima cena e alla “Via Crucis” del Venerdì santo. In questo giorno, inoltre, osservavano il digiuno, facendo solo due pasti astenendosi dalla carne.

I sepolcri

Oltre alle tradizioni religiose, c’erano anche quelle popolari. Si usava già dal giorno delle Ceneri, piantare sul cotone i semini d’orzo e lenticchie, da tenere al buio dentro uno scaffale. Il giovedì santo, le nuove piantine chiamate “sepolcri”, si decoravano con dei fiori, nastrini e portate in chiesa; dove alla fine della funzione religiosa, venivano esposte sull’altare. Le uova si dipingevano con coloranti naturali, come le erbe e i fiori di campo che disposti sul guscio durante la bollitura lasciavano la colorazione. Nel giorno di Pasquetta si usava il gioco del “truc”, che consisteva nel far rotolare l’uovo in discesa e chi toccava una delle uova già posizionate precedentemente, doveva pagare. Alla sera, i più fortunati si trovavano un sacchetto di monete da una o due lire. Ancora oggi, il gioco del “truc” si svolge nella piazza di Cividale.

Tradizioni pasquali venete tra sacro e profano ultima modifica: 2021-04-02T08:30:00+02:00 da simona aiuti

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