Il re del burro veneto, l’imprenditore Roberto Brazzale sta facendo molto parlare di sé. Negli ultimi tempi abbiamo imparato che nel mondo dell’imprenditoria ci vuole guizzo, capacità di osare e forse un pizzico di follia.
Il re del burro veneto
Una spregiudicatezza che evidentemente però cela una profonda conoscenza del mondo del lavoro. Brazzale nel Veneto è un nome che la dice lunga in un certo settore. Si tratta senza dubbio di una delle più antiche realtà lattiero casearie italiane e molto fiorente. Addirittura l’azienda esiste dal 1784. Quindi stiamo parlando di circa 240 anni di tradizione, esperienza e bagaglio imprenditoriale tramandato da una generazione all’altra. Insomma, Brazzale sicuramente sa quello che fa, considerando che in taluni settori, legati all’artigianato, ci vuole soprattutto passione.
Fare e produrre latticini, non è cosa da poco, quindi o lo si fa con amore, oppure il latte “inacidisce”! Il burro è “re” in tavola, ingrediente nei dolci e in tante altre ricette. Un alimento del resto antichissimo. Orbene, l’azienda vicentina di Roberto Brazzale fa parlare di sé non per il suo burro già rinomato, ma per un’iniziativa curiosa, che potrebbe costituire un precedente importante.
Roberto Brazzale
Egli stesso ha dichiarato: “Abbiamo assunto negli ultimi due o tre anni alcuni amici di vecchia data rimasti senza lavoro o comunque in difficoltà con la crisi dell’edilizia e del settore dell’oro di Vicenza. Avevamo in prova alcuni giovani sui trent’anni con risultati molto deludenti, poca iniziativa e vitalità”. Da questi pochi elementi, derivano delle interessanti riflessioni.
La prima forse è che nella provincia italiana, in un “mondo a misura d’uomo”, l’imprenditore ricco e famoso non perde i contatti con la realtà circostante. Ci si conosce da sempre, fin da bambini, si resta in contatto. E’ nota l’immagine di Vasco Rossi al bar con i vecchi amici di ragazzino. Quindi tastare il polso al tessuto sociale e sapere in tempo reale chi perde il lavoro non è affatto difficile. Darsi una mano poi è un’altra realtà tipica della provincia italiana. Inoltre sapevamo già che la vita si è allungata.
Occupazione degli over 60
Quindi un uomo, così come una donna a sessant’anni non tirano affatto i remi in barca. Al contrario tanti se sono in salute, hanno ancora molto da dare, con entusiasmo e la necessità di mettersi alla prova. Dispiace che il re del burro abbia dovuto constatare che i giovani non si siano dimostrati all’altezza della situazione, perché è comunque grave a lungo termine.
Tuttavia è una piacevole scoperta che alcuni suoi ex compagni di scuola, galvanizzati, si siano rimessi in gioco e abbiano ottenuto eccellenti risultati. Per Brazzale deve essere stato un po’ come raggiungere la quadratura del cerchio. Ha dato un’opportunità a persone che conosceva e ne ha tratto il vantaggio imprenditoriale opportuno legato all’azienda. Per ora sono otto gli assunti, ma Brazzale è talmente soddisfatto delle scelte effettuate che non esclude di allargare l’idea, magari coinvolgendo dei cinquantenni.
Il re del burro veneto – imprenditoria vicentina
Insomma l’esperimento è più che riuscito e squadra che vince non si cambia. Brazzale ha aggiunto: “è assurdo pensare che le aziende oggi escludano gli over 50. Persino che li mandino in pensione anticipata. I 60 sono i nuovi 40, anzi i nuovi 30. Non vedo nessun cosiddetto giovane fare quello che riesce a fare questa squadra”. Stiamo parlando di un’azienda di oltre 1000 dipendenti e ha chiuso il 2022 con un fatturato di oltre 300 milioni di euro. Non mi stupirei a questo punto se Brazzale non solo assumesse donne, ma anche incinte al settimo mese di gravidanza!
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