La cattedrale di Vicenza, ovvero di Santa Maria Annunciata è la chiesa di maggior impatto della città; nonché sede vescovile della diocesi omonima. Di antica origine paleocristiana, nel tempo fu ricostruita varie volte. Il prospiciente Museo diocesano conserva vari reperti riferiti alla storia della chiesa e al suo sito.
La cattedrale di Vicenza
Probabilmente esisteva un ambiente dedicato al culto cristiano già nel III secolo. Era ricavato da un edificio romano del I secolo. Tra cosi e ricorsi storici, nella seconda metà del V secolo, la chiesa sarebbe stata ricostruita più grande e a tre navate. Poi, Intorno al 600 il primo vescovo di Vicenza, Oronzio, avrebbe sostituito quest’edificio con uno più grande. Lo avvicinò così a quello attuale. Intorno al 1000 poi, la cattedrale fu arricchita da tre absidi.
Danneggiata dal terremoto del 1117, crebbe in dimensioni nella ricostruzione, diventando a cinque navate. Nella seconda metà del Duecento il vescovo Bartolomeo da Breganze dispose un nuovo intervento che, la riportò a tre navate. Giunsero nel tempo donazioni e lasciti che permisero d’arricchire la chiesa con ulteriori strutture, come il portale meridionale e alcune cappelle laterali. L’aspetto attuale della cattedrale risale quindi alla metà del Quattrocento. A quell’epoca risale anche la facciata gotica.
La cattedrale di Vicenza e Andrea Palladio
La costruzione della nuova e attuale abside iniziò dal 1482 su progetto di Lorenzo da Bologna. Agli anni trenta del Cinquecento risalgono due lavori che si attribuiscono al giovane Andrea Palladio; l’altare maggiore e il sepolcro di Girolamo Bencucci. Della seconda metà del secolo sono il portale settentrionale e la costruzione del tamburo e della cupola. Seguirono rifacimenti neogotici di metà dell’Ottocento, secondo i canoni dell’Impero austriaco.
L’interno della cattedrale è gotico, con unica navata, sulla quale si aprono varie cappelle laterali. Alla navata centrale corrisponde l’abside, il cui presbiterio, sopraelevato ospita moderni arredi liturgici. La parete dell’abside, con al centro l’altare maggiore, è decorata dal pregevole Paramento Civran. Vi sono varie tele in un’architettura in stucco e marmorino sormontata da statue di angeli. Tra le tele vediamo scene dall’Antico Testamento, e anche Costantino e la Vera Croce. Vi sono inoltre due belle Annunciazioni.
Cattedrale di Santa Maria Annunciata
Il tema dominante è il trionfo della Croce per la salvezza. Infine, nel vasto sotterraneo della cattedrale sono presenti resti di una strada romana e notevoli parti delle basiliche dei secoli VIII e XI. La facciata gotica attribuita a Domenico da Venezia invece è divisa in quattro settori. Il portale presenta un’evidente strombatura.
Nel 1560 il canonico Paolo Almerico chiese al Capitolo della cattedrale di erigere a proprie spese una porta sul fianco settentrionale della cattedrale. La porta si varò nel 1565. L’attribuzione al Palladio, si basa sulle affinità con modelli antichi noti all’autore e per il disegno delle porte laterali della basilica di San Pietro di Castello a Venezia; che Palladio progettò nel 1558. Nel 1557, Vicenza ottiene dalla Repubblica Veneta un lascito del vescovo Zeno e può avviare il completamento dell’opera. Inoltre vediamo il campanile staccato dalla chiesa; dall’altro lato della strada.
Patrimonio dell’Unesco
Costeggia il fianco meridionale della cattedrale. Si tratta di una costruzione frutto di modifiche d’epoche diverse. In origine si trattava probabilmente di un torrione a difesa della cattedrale e del palazzo vescovile di 4 metri; risultante da materiali di riporto d’epoca romana.
Sopra questo torrione si aggiunse nei primi decenni del XII secolo, la torre in mattoni alta circa 20 metri. Con cella campanaria romanica, con cinque campane. Infine, durante la seconda guerra mondiale le bombe colpirono la cattedrale, distruggendo la cupola; gran parte della navata, la facciata e le cappelle meridionali. I sontuosi affreschi che ricoprivano l’interno andarono irrimediabilmente perduti. Essendo la cupola è un progetto di Andrea Palladio, così come il portale laterale, entrambi sono inseriti dal 1994 nella lista dei Patrimoni dell’umanità dell’UNESCO. Sono nel sito La città di Vicenza e le ville di Palladio del Veneto.