Il Veneto accoglie profughi ucraini. Terra di grande generosità e accoglienza, apre le porte al popolo Ucraino. Anche in questo caso, il presidente della Regione Zaia è in prima linea. I veneti hanno conosciuto sia l’emigrazione verso terre vicine, sia molto lontane, come l’agro pontino e il sud America. E in tanti sono dovuti fuggire per via delle alluvioni che hanno falcidiato questa bella terra. Rialzarsi dopo tanti dolori e sacrifici non è facile.
Il Veneto accoglie profughi ucraini
Per questo il Veneto apre le porte ai profughi. Oggi si vuole tendere una mano, restituire qualcosa; perché è così che si fa da buoni cristiani; ovvero tendere una mano al fratello che è spaventato, fugge dalla guerra. “Siamo fortemente preoccupati per la situazione, per noi è ingiustificabile un evento bellico, va fermato, non possiamo accettare una cosa del genere”. Tra l’altro è da poche ore giunto un autobus con targa ucraina a Fernetti, con una cinquantina di persone.
Si tratta di un mezzo che ha macinato centinaia di chilometri, lasciando il freddo e l’ansia in cerca di un riparo. Nel bus c’era anche una bambina di nove mesi. Tra loro c’erano anche persone dirette proprio a Vicenza. Per lo più si trattava di donne con bambini e adolescenti, le quali hanno dichiarato che i mariti sono rimasti in Ucraina per dare un contributo per l’Ucraina.
Ucraini a Vicenza
Sul parabrezza del mezzo si leggeva la scritta “Cherkasy -Genova, attraverso Kyiv, Zhytomyr, Rivne, Ternopil, Lviv”. Naturalmente ad attendere il bus c’erano le forze dell’ordine, per i consueti controlli de caso, vista anche l’epoca covid che ancora non è finita. Come dicevamo, il presidente della Regione Zaia, non è rimasto a guardare. “Noi ne capiremo poco di geopolitica ma le persone per bene, il sangue non lo vogliono vedere.”
Zaia ha annullato la spedizione a Dubai all’Expo, programmata da tempo; dove lo attendevano una serie d’incontri promozionali. Portando invece in conferenza stampa, il messaggio degli imprenditori veneti, i quali si sono detti disposti ad ospitare le famiglie e ad assumere se c’è bisogno. Anche la sanità veneta si sta mobilitando, mettendo a disposizione la propria professionalità, perché le necessità sono tante per dare assistenza a queste persone.
Luca Zaia
Ci sono già a disposizione 545 posti letto negli ospedali di Isola della Scala, Zevio, Valdobbiadene, Noale e Monselice; che di fatto sono strutture cuscinetto e che come si è già dimostrato, si possono riaprire se c’è un’emergenza.
E’ davvero grande il cuore veneto che si sta dimostrando unico. Ora secondo Zaia, l’Europa deve fare l’Europa, e l’ingresso dell’Ucraina in Europa è un’opzione da prendere in considerazione. Infine, anche la Protezione civile del Veneto si è detta pronta ad intervenire. Tutto ciò ci inorgoglisce e ci fa be sperare per il futuro.
Muchas gracias por tu nota.