L’obelisco di Napoleone a Campo e la sete dei soldati che prosciugò le cantine venete! - itVicenza

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STORIA STORIE

L’obelisco di Napoleone a Campo e la sete dei soldati che prosciugò le cantine venete!

L'obelisco di Napoleone - la Grande Armata in ricostruzione

L’obelisco di Napoleone per taluni sembra un po’ una leggenda, eppure anche Vicenza per sei mesi ebbe il suo obelisco, che era alto pressappoco come un palazzo di dieci piani. i francesi volevano ricreare un’atmosfera parigina.

L’obelisco di Napoleone

Non era neanche molto lontano da quello di Place de la Concorde di Parigi, che a dire il vero, proveniva da Luxor in Egitto. Era bottino di guerra della ben nota campagna d’Egitto del Bonaparte. L’obelisco di Vicenza però era imponente e anche più alto. Una trentina di metri rispetto a quello egiziano che ne misurava 23. Era il 1797, un periodo nefasto per molte zone d’Italia, poiché la Quinta Armata oltre a seminare morte, distruzione e a fare razzie; restò qui ad occupare Vicenza.

L'obelisco di Napoleone - Obelisco in una stampa d'epoca

Fu allora che i francesi decisero di erigere questo obelisco. Al colpo d’occhio questo obelisco era pressappoco come una piramide ottagonale in legno; che Francesco Boldrini decorò con i nomi dei soldati francesi morti nelle battaglie di conquista dell’Italia. Fu un momento buio per Vicenza e un vero dissanguamento. La guarnigione francese, pretese 2500 uniformi, 6100 camicie, 3000 cappelli, 528 berrettoni di pelo, 6334 scarpe.

Occupazione francese in Veneto

Inoltre pretesero 115 cavalli per un paio di squadroni che fino ad allora erano “ésquadron” solo di nome perché in realtà di fatto appiedati. E poi requisirono denaro sonante. Ad esempio il generale Baillard volle 25.000 lire. Per non essere di meno del loro comandante lo Stato Maggiore della 5a divisione francese si faceva consegnare 30.000 lire, naturalmente “ad imprestito”. Quindi per i Vicentini quell’obelisco era un simbolo nefasto.

L'obelisco di Napoleone - Mezzo Busto In Bronzo di Napoleone

Vi fu un aspetto delle requisizioni che mandò fuori dai gangheri la popolazione vicentina. La quinta Armata non ne aveva mai abbastanza del vino veneto e aveva una sete senza precedenti. Nei mesi della nefasta occupazione si scolarono 836.350 pinte di vino. Consideriamo che una pinta corrispondeva pressappoco ad un litro. In breve tutta la città si trovò senza una goccia di vino e le 120 osterie prosciugate dovettero chiudere i battenti.

La Grande Armata

Furono dieci mesi da salasso, perché  sparirono quasi 15.000 quintali di frumento, due milioni di razioni di pane da 800 grammi l’una e 1500 buoi e vacche. Inoltre presero il volo 692mila libbre di carne suina, 753 quintali di sale e poi riso, fagioli e farina. I francesi non erano mai satolli. Senza mezzi termini, posiamo estrapolare dai dipinti e dalle testimonianze dell’epoca, che i francesi sembravano bande di pezzenti che di fatto si rivestirono a spese delle municipalità italiane. Poco dopo partirono baldanzosi ma appiedati in trentacinquemila per la campagna napoleonica di Russia.

L'obelisco di Napoleone - Piccolo Soldato francese

Di questi ritornarono solo in 45. In ogni caso i francesi fecero in tempo a festeggiare sotto l’obelisco il 14 luglio. Però qualche mese dopo dovettero andarsene da Vicenza che era passata in mano agli austriaci. Prima di andarsene, furono loro stessi a demolire e bruciare il monumento a Campo Marzo.

L’obelisco di Napoleone a Campo e la sete dei soldati che prosciugò le cantine venete! ultima modifica: 2022-10-19T08:36:30+02:00 da simona aiuti

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