Alvaro Gradella e CulturaIdentità in Veneto per una realtà in divenire - itVicenza

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Alvaro Gradella e CulturaIdentità in Veneto per una realtà in divenire

Alvaro Gradella e CulturaIdentità- Veneto in foto

Alvaro Gradella e CulturaIdentità come sta accadendo in questi ultimi anni, si sono incontrati, per un sentimento legato alla cultura e all’identità più intrinseca del “Bel Paese”. Riscoprire e togliere quel velo polveroso di inedia, trascuratezza e torpore che per troppo tempo ha celato e trascurato gli elementi più importanti del patrimonio di tradizioni, usi e costumi italiani è diventato un mantra.

Alvaro Gradella e CulturaIdentità

Di questo e d’altro ho amabilmente discusso in un’intervista ad Alvaro Gradella, responsabile di Culturaidentità per il Veneto. Già, proprio la Regione Veneto che non solo ha una storia antichissima, legata ad un popolo che affonda le radici nella leggenda, ovvero i venetkens, fino al contatto con i romani, ma che significa molto di più.

Sulla scia dei Festival identitari, per esaltare e promuovere borghi e la provincia italiana, dove alberga il vulnus e la spina dorsale del paese, molti hanno aderito a quello che è più di un progetto. Parliamo di Chioggia, Limena, Casalserugo, Maserà di Padova, Monselice, che sono solo alcuni dei centri che si stanno avvicinando a volersi riscoprire. Alvaro Gradella ci racconta come una sera, in una di quelle cene conviviali, in cui si discuteva dell’itlaianità e dell’essere figli di questo grande Paese, con Edoardo Sylos Labini, ha voluto aderire al progetto in divenire.

Emigrazione veneta

In questi anni sono successe tante cose e con gli eventi, l’apertura di luoghi, non solo fisici, ma della mente, si è fatta tanta strada. E’ evidente che in una serata in un borgo per far conoscere usi, gastronomia e costumi locali, si devono capire e vedere le arti e i mestieri di un tempo. E deve esserci anche chi insegna. Una serata in un paesino o in un borgo, in cui sembra di stare in un suk con bancarelle che vendono solo chincaglieria straniera, non ha molto senso e gli italiani stanno acquisendo questa consapevolezza.

Alvaro Gradella e CulturaIdentità - giornale Cartaceo

Gradella ci racconta come per due anni di fila a Monselice, come a Chioggia, si è parlato in modo approfondito di cultura identitaria. Ed è importante coinvolgere gli enti locali, gli assessori alla cultura soprattutto come è stato con Elena Zennaro di Chioggia. Tutto ciò per tessere una rete di collaborazione per progetti futuri.

Festival identitari

Secondo Gradella i festival identitari sono lo strumento perfetto per dare spazio ad artisti. E par far capire quanto ricchi siamo e a volte non lo sappiamo affatto. Del resto solo in Italia ogni tredici kilometri cambia la cultura. E se per alcuni il campanilismo è un problema, si può rovesciare, tenendo il buono della cultura, ma creando delle collaborazioni. Da Veneto Alvaro Gradella ben conosce il fenomeno dell’emigrazione che ha coinvolto la sua regione fin da tempi piuttosto remoti. Molti figli e i nipoti dei veneti che sono in Brasile o Venezuela vogliono tornare.

Alvaro Gradella e CulturaIdentità - Manzoni in foto

La legge li tutela e se tanti ragazzi di cultura italiana, vogliono venire a lavorare, studiare e a formare una famiglia in Italia, bisogna dargli gli strumenti. Noi siamo in decrescita demografica e può essere questa un’opportunità non solo per loro, ma anche e soprattutto per noi.

Alvaro Gradella e CulturaIdentità – Edoardo Sylos Labini

Questa sarebbe una via da percorrere e in cui investire dei fondi che a lungo andare, darebbero dei frutti. Gradella ci parla di quando negli anni ’80 visse a lungo a Roma. Volendo comprare della frutta, gli capitò di sentire un accento tipicamente veneto. Si trattava di un signora che era emigrato dal Veneto, stabilendosi nella zona Pontina ai tempi della bonifica. Insomma era un pioniere e sentire quel suono di una lingua familiare, faceva un po’ “casa”. Secondo Gradella, per troppo tempo abbiamo dimenticato radici e l’orgoglio d’essere italiani. Si deve sensibilizzare i più giovani, per fare un po’ di luce e le iniziative di CulturaIdentità. E speriamo ci sia molta affluenza nei prossimi Festival identitari.

 

Alvaro Gradella e CulturaIdentità in Veneto per una realtà in divenire ultima modifica: 2023-10-17T18:36:55+02:00 da simona aiuti

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