Vicentini Magnagati, qual è l'origine del detto? - itVicenza

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DIALETTO MEMORIA

Vicentini magnagati… cosa c’è di vero?

Vicentini Magnagati

È una domanda che ogni buon veneto e non solo si è sempre fatto. Davvero a Vicenza si mangiano i gatti? Cosa c’è di vero nel detto “Vicentini magnagati?” Le origini di questo antico detto sono moltissime, come tante sono le sue interpretazioni. Del resto dalla famosa filastrocca sappiamo che i Veronesi sono tutti matti per la loro attitudine scherzosa, che i Veneziani sono dei gran signori, i Padovani sono gran dottori per la presenza dell’Università e i Vicentini? gli è stato affibbiato l’appellativo più curioso di tutti e forse quello più ricco di storie e curiosità. Andiamo con ordine e ritorniamo alla prima domanda. Davvero i Vicentini amavano o amano degustare i gatti? 

Le carestie e pestilenze in città 

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Iniziamo forse con una delle storie più note. Si sa infatti che nel 1698 i topi invasero la città di Vicenza a seguito di una pestilenza che colpì la città. Da lì come è intuitivo pensare vennero chiamati i gatti per liberare la città dai roditori. Poiché il cibo scarseggiava la storia vuole che il gatto entrò anche nel menù di qualche cuoco proprio per la grande presenza di questo felino. 

Si sa poi che durante la seconda guerra mondiale e nello specifico nel 1943 venne diffusa una nota da parte del Ministero dell’Interno nazionale. Questa circolare venne trasmessa in tutta la penisola. Il Ministero dell’Interno invitò la popolazione a non uccidere i gatti con lo scopo di cibarsene lasciandoli invece svolgere una delle loro naturali funzioni: dare la caccia ai topi. 

Vicentini magnagati? No vicentini cani e gatti 

Un’altra interessante storia che ruota attorno questo detto è che a metà del ‘700 il francese Jerome Lalande descrisse la città di Vicenza come una città tendente alla violenza. Il francese descrisse i suoi abitanti chiamandoli “montanari selvatici e violenti”. Proprio per questo i vicentini furono associati piuttosto al detto “Vicentini cani e gatti”. 

Da gheto magnà a magna gati il passo è breve

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Infine parliamo di uno degli aspetti più importanti vale a dire quello linguistico. Stando a quanto sostiene Il detto Vicentini Magnagati in questo ultimo senso potrebbe derivare dal Vicentino “Gatu Magnà” che significa per l’appunto “Hai mangiato”. Ecco quindi che pensare ad un’assonanza tra Magnagati e Gatu Magnà ci viene più naturale.  

Ultimo, ma non meno importante questo detto potrebbe essere collegato alla famiglia vicentina del Barbarano che nell’antichità erano soprannominati Gati o Goti. Anche in quest’ultimo caso l’appellativo gati ci aiuta molto.

Insomma che i vicentini amassero i gatti dal punto di vista culinario o meno queste storie ci insegnano come questa città in un modo o nell’altro sia da sempre legata ai gatti.

Vicentini magnagati… cosa c’è di vero? ultima modifica: 2021-02-11T08:00:00+01:00 da Valentina Mericio

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Mirtha Aldunce

Interessante 🙂

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